ASCOB, associazione nazionale concessionari delle sale bingo e CISAL TERZIARIO hanno raggiunto l’accordo per un Protocollo d’intesa da applicare ai contratti collettivi dei dipendenti di sale bingo e gaming hall.
Il Protocollo, siglato dal presidente ASCOB, Salvatore Barbieri, e dal segretario nazionale CISAL TERZIARIO, Vincenzo Caratelli, propone una soluzione alle criticità che vivono i concessionari e i circa 12 mila lavoratori dipendenti del settore a causa di una legislazione confusa che regola a livello nazionale ma cambia tutto a livello territoriale con limitazioni e divieti che, introdotti successivamente, rischiano di portare alla perdita di numerosi posti di lavoro.
La necessità di adeguare la contrattazione collettiva con le nuove norme e la volontà di favorire il mantenimento dei posti di lavoro, la crescita dell’occupazione e il miglioramento delle condizioni economiche, sono le motivazioni alla base del Protocollo che individua una specifica contrattazione collettiva nazionale per i dipendenti delle sale bingo e delle gaming hall.
Il contratto nazionale partirà dal 1° giugno 2018.
Il presidente dell’ASCOB, intervistato dalla Redazione di Jamma ha così commentato:
“Finalmente il primo e l’unico contratto collettivo nazionale espressamente pensato per gli addetti alle attività di distribuzione del gioco pubblico!
Siamo molto felici dell’accordo raggiunto con CISAL TERZIARIO perchè tutela le esigenze datoriali e i lavoratori.
Il Protocollo siglato conferma le situazioni pregresse ma esplica l’applicazione delle nuove declaratorie e la definizione di tutte le figure occupate nelle sale bingo e nelle gaming hall.
Il personale dipendente sarà inquadrato secondo la classificazione delle professionalità conforme all’EQF – European Qualifications Framework in piena attuazione della disciplina europea e il trattamento economico sarà definito secondo i principi del sistema contrattuale CISAL TERZIARIO.
Il Protocollo prevede il welfare contrattuale, secondo la normativa in vigore in materia, e permette l’offerta di premialità.
La nostra intenzione è quella di predisporre le condizioni affinché, soprattutto in questo momento di crisi, il dipendente possa essere sempre più vicino al datore di lavoro nella condivisione della mission dell’azienda”.