Grande partecipazione ai corsi per l’antiriciclaggio

L’associazione ASCOB ha organizzato una serie di incontri informativi e formativi dedicati ai concessionari del Bingo e agli addetti alle Sale sul tema dell’antiriciclaggio.

Lo scorso 15 maggio a Roma e il 21 a Bologna gli appuntamenti del programma ASCOB in collaborazione con il Prof. Ranieri Razzante che hanno registrato grande partecipazione e apprezzamento da parte di tecnici e operatori. Il corso del Prof. Razzante sarà replicato il prossimo 28 maggio a Catania a beneficio di coloro che non hanno potuto partecipare agli eventi di Roma e Bologna.

Ancora una volta – afferma Salvatore Barbieri, presidente dell’ASCOB, – l’associazione mostra il suo impegno nel lavorare per la diffusione della cultura del gioco legale contribuendo alla formazione di coloro che si occupano della distribuzione del gioco pubblico affinché questo sia sempre più sicuro, controllato e con una grande attenzione alla tutela del cliente giocatore”.

Ranieri Razzante è Docente di “Intermediazione finanziaria e Legislazione antiriciclaggio” nell’Università di Bologna oltre che presso la Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze di Roma. Docente di “Regolamentazione antiriciclaggio internazionale” presso l’Università Telematica G. Marconi in Roma. Insegna “Legislazione antiriciclaggio” presso la Scuola di Polizia Tributaria della GdF, la Scuola Superiore di Polizia e presso l’AISI – Agenzia Informazione e Sicurezza Interna. Ancora, presso la Scuola Forense dell’Università Luiss ed il Master in “Diritto penale d’impresa” della medesima Università.
È Consulente della Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali anche straniere, nonché Fondatore e Presidente dell’Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio (AIRA). È inoltre Membro del GIPAF – Gruppo di lavoro interdisciplinare per la prevenzione amministrativa delle frodi sulle carte di pagamento – istituito presso il MEF – Dipartimento del Tesoro – Coordinatore del Gruppo Analisi Legislativa. Ha fatto parte della Commissione MEF per la redazione del TU Antiriciclaggio e dello Steering Committee del Ministero dell’Economia (Direzione III) per l’attuazione del programma “Security and Safeguarding Liberties – Prevention of and Fight against Crime”, della Dg Freedom, Security and Justice della UE. È Componente del Consiglio di Amministrazione della “Fondazione per la Ricerca Giuridico Economica sugli Enti Non profit e le Imprese” istituita presso la Luiss-Guido Carli di Roma (Fondazione Bruno Visentini); è stato membro dell’Osservatorio per la Sicurezza Nazionale costituito presso il Centro Alti Studi Difesa, nonché dell’Osservatorio Socio-Economico del CNEL sulla Criminalità. Presidente dell’Organismo di Vigilanza della società Moneygram Italy spa e Presidente della IUS Consulting, società attiva nella formazione e convegnistica aziendale.

Salvatore Barbieri (ASCOB): “C’è più di un’anomalia nel nuovo contratto di lavoro per gli occupati del Bingo firmato in FIPE”

Barbieri

Intervista a Salvatore Barbieri, Presidente di ASCOB

Salvatore Barbieri, presidente ASCOB, commenta la notizia circa l’ipotesi di accordo nazionale che disciplina il rapporto di lavoro degli occupati nelle Gaming Hall e, ove prevista, nell’attività di Bingo, siglato il 15 maggio scorso, tra la FIPE e la FILCAMS-CGIL, la FISASCAT-CISL, la UILTuCS.

Che ne pensa del Contratto di Lavoro per le sale Bingo raggiunto in FIPE?

Apprendo dagli organi di stampa di un una “Ipotesi di Accordo Nazionale per la disciplina dei lavoratori dipendenti delle Gaming Hall” (così è stato denominato questo presunto contratto nazionale), stipulato a iniziativa di FIPE coi sindacati del settore pubblici esercizi.

Intanto, osservo che non risulta che FIPE abbia la rappresentanza del mondo del Bingo, tanto per intenderci delle Associazioni di categoria rappresentative del settore.

 

Ma il contratto è stato firmato dai rappresentanti di alcune aziende che rappresentano le sale Bingo…

Ho visto le firme apposte sul documento, e constato che si parla di una “delegazione” senza alcun riferimento a quali sarebbero le associazioni di categoria che avrebbero conferito la delega.

Per quanto ne so, non credo possibile che i firmatari, che sono dipendenti di grandi società multinazionali, possano sostituirsi alle Associazioni di categoria.

Aggiungo che alcune aziende firmatarie di quell’ipotesi di accordo sono tuttora iscritte ad ASCOB, associazione che, insieme ad ANIB, risulta come firmataria dell’unico Contratto Nazionale di settore per le sale Bingo; e neppure mi risulta che le aziende firmatarie siano iscritte a FIPE, almeno fino a ieri.

A questo punto mi chiedo che valore possa avere un accordo firmato da chi non ha senza rappresentanza datoriale.

Quanto al merito, evidenzio che FIPE non ha mai fatto anche un solo straccio di dichiarazione pubblica per contestare le leggi regionali e le ordinanze comunali che hanno messo in ginocchio le sale Bingo-Gaming Hall.

Ed è questo il vero motivo per il quale ASCOB, qualche hanno fa, ha lasciato FIPE; qualcuno deve avere la memoria corta.

Il contratto porta anche la firma del Presidente di Federbingo?

Questa è una domanda molto interessante; bisognerebbe chiedere al Presidente di Federbingo, Dr. Marcotti, se l’associazione che rappresenta ha lasciato Sistema Gioco Italia aderente a Confindustria e si è iscritta a FIPE; se cosi non fosse, sarebbe la prima volta che un accordo contrattuale di FIPE verrebbe firmato da un membro di Confindustria, per cui gli industriali diventerebbero anche esercenti. Ma ormai in Italia è possibile di tutto.

Secondo Lei quali sono le novità di questa nuova Ipotesi di accordo?

Tranne una modesta riclassificazione del personale, novità sicuramente importante, non vi è nulla di nuovo rispetto al vecchio contratto.

La cosa che più salta all’occhio è che si fanno salve le intese aziendali sottoscritte prima della firma dell’accordo.

Elezioni Consiglio Direttivo: Barbieri riconfermato alla Presidenza

Barbieri
  • Salvatore Barbieri al suo quarto mandato
  • Rappresentatività all’insegna della democrazia e della trasparenza

Si è tenuta oggi, presso l’Hotel Crown Plaza St. Peters, via Aurelia Antica 415, Roma, l’assemblea straordinaria per il rinnovo delle cariche rispettivamente del Direttivo, e dei Probiviri dell’ASCOB, Associazione Concessionari Bingo. In un clima amichevole ed alla presenza di un folto numero di associati si è prima insediata la commissione elettorale e si è dato poi luogo alle attività propedeutiche alle Elezioni. A valle dello spoglio delle schede il nuovo direttivo risulta composto da: Salvatore Barbieri, Andrea Battistini, Giovanni Enrico Boel, Tommaso Martini, Antonio Porsia, Antonio Possemmato, Marco Rondoni. Massimo Ruta, Vasco Valeri e Marco Zega. Il Collegio dei Probiviri vede eletti Alberto Garcia, Corrado Gennuso ed Emmanuele Cangianelli.

Il nuovo Consiglio Direttivo, riunitosi immediatamente dopo la chiusura del Seggio e la proclamazione degli eletti, ha nominato all’unanimità Salvatore Barbieri, già Presidente uscente, nuovo Presidente per il prossimo triennio. Sarà il quarto mandato consecutivo.

Barbieri, a valle della nuova nomina a presidente dichiara: “Ringrazio tutti gli associati ASCOB per avermi rinnovato per la quarta volta consecutiva il mandato da Presidente. Continuerò a lavorare affinché ASCOB rappresenti le istanze delle sale piccole come quelle dei grandi gruppi. Grandi sfide attendono ancora il Settore e Ascob sarà in prima fila per affrontarle nel migliore dei modi”.

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Barbieri: “Al TAR Lazio una grande vittoria per l’ASCOB!”

Tribunale

“Sulla proroga delle concessioni finalmente riconosciuta la validità delle nostre argomentazioni” dichiara Salvatore Barbieri, presidente ASCOB, commentando a caldo l’ordinanza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda).

“Abbiamo sempre sostenuto che la disposizione che ha stabilito in 7.500 euro mensili il canone di proroga era ingiusta e insopportabile per le sale Bingo.

Per le concessioni in scadenza negli anni 2013 e 2014 l’ADM correttamente aveva proceduto alla fissazione nella somma di euro 200.000 della soglia minima corrispettiva per l’attribuzione di ciascuna concessione, quindi spalmando questo importo per la durata dei sei anni di concessione aveva stabilito il versamento della somma di euro 2.800 per ogni mese fino alla data di sottoscrizione della nuova concessione riattribuita.

Ci chiediamo quale valore minimo per la concessione sia stato ipotizzato oggi per obbligare le Sale al versamento di 7500 euro mensili!

Una follia, tanto più che ogni Sala oggi è costretta a fare i conti con le disposizioni territoriali che spesso introducono nuovi obblighi e limitazioni d’esercizio rispetto agli anni 2013 e 2014.

Il valore del canone mensile dovrebbe essere inferiore, inoltre è da considerare che è previsto “il divieto di trasferimento dei locali per tutto il periodo della proroga”.

Confidiamo nel giudizio della Corte Costituzionale affinché sia riconosciuto il lavoro svolto dai concessionari del Bingo in questi anni, la sicurezza che abbiamo garantito nella raccolta del gioco di Stato e i sacrifici a cui siamo stati costretti per rispondere ad una norma ingiusta ed estremamente penalizzante”.

ASCOB e Università di Firenze ancora insieme per un concreto contributo al gioco legale e responsabile

Presentato oggi a Firenze il progetto di comunicazione di ASCOB per il gioco responsabile: un modello pensato per formare ed informare dipendenti e clienti delle sale bingo e realizzato grazie alla sinergia con l’Unità di ricerca “Nuove Patologie Sociali” dell’Università di Firenze

Due anni di indagine, condotta dal Professor Morisi e dal suo staff nelle sale bingo ASCOB, portano ad interessanti conclusioni su valore sociale e sicurezza

Nell’incantevole cornice di Villa Ruspoli, Sala Rossa, si tiene oggi alle 11, l’evento per la presentazione, alla platea fiorentina e toscana, del progetto “Gioco responsabile” di ASCOB.

A coronamento di quasi tre anni di collaborazione con l’Unità di ricerca “Nuove Patologie Sociali”, attiva presso l’Università degli studi di Firenze dal 2013 – sotto il coordinamento della Professoressa Franca Tani, ordinario di Psicologia dello Sviluppo al Dipartimento di Scienze della Salute e del Professor Massimo Morisi, ordinario di Scienza Politica al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, – e a valle della realizzazione di due rapporti di ricerca, il primo “La funzionalità delle sale Bingo per promuovere il gioco responsabile” presentato nella stessa location di oggi il 26 giugno 2017, ed il secondo “Le aree slot nelle sale Bingo presentato a Roma in occasione dell’Enada, lo scorso 15 ottobre, viene presentato il lavoro conclusivo sviluppato per diffondere la cultura del gioco legale e responsabile all’interno delle sale bingo associate ad ASCOB.

Il Settore del Bingo sta attraversando, così come l’intero comparto del gioco legale, un periodo di particolare difficoltà e, nel corso degli anni, è stato quello che ha maggiormente risentito della crisi macroeconomica prima e della ostilità dei decisori poi. Nel 2000, al momento della pubblicazione del Bando di Gara per l’aggiudicazione delle concessioni, il legislatore aveva in mente una sorte ben diversa per il gioco e per coloro che ci avrebbero creduto investendoci in termini di risorse e di capitali.

Nella più rosea previsione si ipotizzarono addirittura 800 sale sul territorio italiano e, nel primo bando di gara, ne furono messe a bando 400. Tuttavia gli impegni economico-finanziari richiesti per l’apertura di una sala bingo risultarono già tanto gravosi da raffreddare rapidamente gli entusiasmi e quindi la gara per le seconde 400 non si è mai realizzata. In ogni caso dalle più di 300 sale presenti sul Territorio dell’inizio degli anni 2000 ne ritroviamo oggi solo 200, una ecatombe che ha visto sacrificati investimenti e livelli occupazionali.

Dal 2014, anno dell’ultima gara bandita e immediatamente impugnata, le sale stanno operando sulla base di “proroghe onerose” che hanno progressivamente corroso qualunque utile e, anzi, stanno costringendo ad una progressiva riduzione di investimenti e di risorse. Da diversi anni il settore invoca una gara prevista e mai espletata, e soprattutto impossibile da espletarsi in questo momento di grande incertezza, che si è tramutata nell’imposizione di un canone mensile (€ 7.500/€) sempre più oneroso a carico delle sale concessionarie. Anche l’ultima legge di bilancio varata dal governo giallo-verde ha inserito nelle previsioni l’espletamento della gara per il rinnovo delle concessioni, anche quelle per le scommesse, prevedendo, all’interno del Decreto Dignità, trasformato nella legge n.96 del 9 agosto 2018, un più complessivo riordino del Settore da realizzarsi entro 6 mesi dall’entrata in vigore della norma.

ASCOB ha ritenuto di approfondire temi cari tanto agli operatori quanto ai decisori promuovendo indagini conoscitive e mettendo in campo attività a tutela del giocatore.
“Come Presidente di ASCOB e come concessionario di gioco sento fortissima la responsabilità del mio ruolo nell’ambito del gioco e delle sue possibili derive. Allo stesso modo sentono questa responsabilità gli imprenditori associati ad ASCOB e per questo metteremo in campo azioni efficaci per promuovere il gioco responsabile e per portare all’attenzione del decisore tutti gli strumenti che possono avere una reale utilità nel combattere il GAP affinché si riesca finalmente ad affrontare il tema in maniera propositiva ed efficiente e si abbandonino derive demagogiche e dannose per il Settore. – dichiara Salvatore Barbieri – Oggi, siamo qui a Firenze per presentare il risultato di tanti sforzi fatti per portare a compimento un obiettivo fondamentale: stimolare la conoscenza e la responsabilità del cliente delle nostre sale fornendo una corretta informazione e diffondendo messaggi utili e di facile comprensione. Il lavoro è stato condotto grazie anche alla competenza del professor Morisi e del suo staff e finalizzato grazie ai nostri associati che ci hanno creduto. Siamo fieri di poter dare il nostro contributo alla causa del gioco legale e responsabile e auspichiamo di poter continuare ad operare garantendo qualità per il consumatore e occupazione per i dipendenti. La socialità che si crea nelle sale bingo – ha detto ancora Barbieri – può servire a noi imprenditori per trovare quella spinta per continuare a credere in questo settore. La domanda che mi pongo è se tassando di più abbiamo evitato di avere giocatori patologici, credo proprio di no. Il gioco pubblico deve essere un intrattenimento. Se la macchinetta non ha un payout talmente alto da far divertire il giocatore non ci siamo. Ormai più che gioco responsabile siamo di fronte ad un furto responsabile, un furto statale”.

Nel corso degli ultimi anni si è assistito a un proliferare di normative che hanno messo al centro il concetto di distanze da luoghi sensibili insieme a quello della riduzione degli orari di apertura dei luoghi di gioco. Nessun distinguo è stato fatto tra diverse tipologie di sale e il Settore sta pesantemente risentendo di queste scelte soprattutto in termini occupazionali. Il rapporto con i Territori e con i loro rappresentanti diventa quanto mai urgente e fondamentale per la definizione di un piano nazionale che consenta agli operatori di salvaguardare gli investimenti e i livelli occupazionali ed agli amministratori locali di poter affrontare il tema con adeguate risorse.

“Esiste una corrente di pensiero che dice: quello che sta succedendo non è tollerabile, perciò impediamo ogni attività connessa al gioco, ostacoliamo, penalizziamo, puniamo chi opera nel settore. Posizione sbagliata e non lo dico per ragioni ideologiche ma sulla base di quello che vedo con i miei collaboratori, che operano in diverse discipline, dalla sociologia, alla psicologia, alla medicina, al diritto. – dichiara il prof. Massimo Morisi -. Tutte le volte, e la storia ce lo insegna, che abbiamo adottato strategie proibizioniste, queste si sono rilevate sempre controproducenti, quindi attenzione perché rischieremmo, con provvedimenti di stampo proibizionista, di ritornare ad alimentare un immensa economia sommersa. Per altro una normativa che mirasse a proibire qualsiasi offerta di gioco d’azzardo cozzerebbe fatalmente contro norme costituzionali sulla libertà d’intrapresa, che può essere limitata, regolata, vincolata in nome del diritto alla salute ma non conculcata …a prescindere. Se così non fosse non si spiegherebbe una giurisprudenza amministrativa e costituzionale che da anni cerca proprio di contemperare diritto alla salute e diritto d’impresa, per altro in assenza di un quadro normativo generale forte e chiaro, e in presenza di normazioni regionali e locali che inseguono, invece, la mediatizzazione dell’allarme sociale. Mentre la stessa declinazione operativa della qualificazione del “disturbo” ludopatico tra le patologie destinatarie di livelli essenziali di assistenza che il Ministero della Sanità ha legittimato, langue in attesa di protocolli di prevenzione e di terapia adeguati. L’esperienza fatta con ASCOB ci ha convinti che occorre coinvolgere in un serio progetto formativo i grandi gestori, cercando di fare leva sugli imprenditori maggiori e di maggiore visibilità così come sulle associazioni più strutturate di imprese: con cui è più facile negoziare, trattare, definire condizioni quantitative e qualitative di erogazione del “servizio”.

Determinante in questo contesto il parere dell’ex sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta, che a lungo ha lavorato per addivenire ad un accordo che vedesse, attraverso la definizione di regole e principi condivisi, contemperate le esigenze degli enti locali con quelle della sostenibilità delle aziende che operano nel gioco legale. L’accordo in Conferenza Unificata ha visto la luce il 7 settembre 2017 ma non è mai diventato operativo per la sua mancata conversione.

“Nella precedente legislatura – nonostante le difficoltà di un percorso di confronto vero e aperto con enti locali, mondo imprenditoriale e associazionismo – abbiamo lavorato per trovare il giusto equilibrio tra sensibilità sociale e settore industriale, tutelando il cittadino. La questione non era liberalismo o proibizionismo, ma che il gioco diventasse una condizione normale nella vita delle persone. Questa impostazione ci ha portato ad affrontare il tema della riduzione dell’offerta. Abbiamo prodotto un decreto legge che prevede la riduzione del 35% delle slot e che ci ha portato a costruire l’accordo con gli Enti locali in Conferenza unificata, nel quale l’insieme della materia del gioco trova la sua regolamentazione, sia sulla parte di conferma della riduzione degli apparecchi, sia sulla loro distribuzione sul territorio. È su questa linea di equilibrio e riduzione dell’offerta, che sarebbe dovuto andare avanti il lavoro del Governo Lega-M5s. Al contrario, sia nella Legge di bilancio sia nel precedente Decreto dignità, si è scelto di agire sulla leva fiscale, aumentando tasse e prelievi, senza soluzioni concrete per il gioco responsabile e il contrasto della ludopatia. Tutto ciò può portare solo ad una crisi del settore e allo stesso tempo al rischio di lasciare il gioco nelle mani dell’illegalità Non è possibile limitarsi al semplice aumento delle tasse. Servono invece riforme ed equilibrio che possano portare ad una razionalizzazione dell’offerta di gioco, ma allo stesso tempo rendere sostenibile la condizione economica delle aziende di settore.

Il tema della responsabilità del Settore è un cardine fondamentale intorno a cui gettare le basi di un futuro fatto di certezze per tutti gli attori. L’attenzione al cliente, che non è solo in termini di accoglienza e disponibilità, deve concentrarsi sull’informazione sulle regole del gioco e sui rischi ad esso correlati.

“La realizzazione di un progetto associativo per il Gioco responsabile è un importante punto di arrivo ma deve essere considerato un primo passo verso la definizione di ulteriori iniziative che sanciscano l’impegno che gli operatori legali si assumono difronte alla comunità e ai decisori. Tutte le sale appartenenti ad ASCOB si sono impegnate, e lo stanno già facendo, a mettere a disposizione della propria clientela informazioni e indicazioni sul gioco, sui pericoli dell’illegalità e del gioco d’azzardo patologico. Per fare questo si è scelto di utilizzare un claim molto chiaro “Usalo quando giochi” riferito al cervello, che è parte integrante della grafica del logo, studiato appositamente per mandare un messaggio serio, importante, attraverso un elemento di gioco ben noto ai frequentatori delle sale bingo: la pallina. – queste le parole di Imma Romano, Direttore Relazioni Istituzionali di Codere Italia, che ha coordinato il progetto. “ASCOB ha inteso così dare seguito a un’istanza più volte espressa dai suoi associati e che connoterà ancor meglio il profilo di responsabilità e legalità dell’associazione.”

Raggiunto l’accordo per il primo contratto nazionale per i lavoratori nel settore del gioco

ASCOB, associazione nazionale concessionari delle sale bingo e CISAL TERZIARIO hanno raggiunto l’accordo per un Protocollo d’intesa da applicare ai contratti collettivi dei dipendenti di sale bingo e gaming hall.

Il Protocollo, siglato dal presidente ASCOB, Salvatore Barbieri, e dal segretario nazionale CISAL TERZIARIO, Vincenzo Caratelli, propone una soluzione alle criticità che vivono i concessionari e i circa 12 mila lavoratori dipendenti del settore a causa di una legislazione confusa che regola a livello nazionale ma cambia tutto a livello territoriale con limitazioni e divieti che, introdotti successivamente, rischiano di portare alla perdita di numerosi posti di lavoro.

La necessità di adeguare la contrattazione collettiva con le nuove norme e la volontà di favorire il mantenimento dei posti di lavoro, la crescita dell’occupazione e il miglioramento delle condizioni economiche, sono le motivazioni alla base del Protocollo che individua una specifica contrattazione collettiva nazionale per i dipendenti delle sale bingo e delle gaming hall.

Il contratto nazionale partirà dal 1° giugno 2018.

Il presidente dell’ASCOB, intervistato dalla Redazione di Jamma ha così commentato:

Finalmente il primo e l’unico contratto collettivo nazionale espressamente pensato per gli addetti alle attività di distribuzione del gioco pubblico!

Siamo molto felici dell’accordo raggiunto con CISAL TERZIARIO perchè tutela le esigenze datoriali e i lavoratori.

Il Protocollo siglato conferma le situazioni pregresse ma esplica l’applicazione delle nuove declaratorie e la definizione di tutte le figure occupate nelle sale bingo e nelle gaming hall.

Il personale dipendente sarà inquadrato secondo la classificazione delle professionalità conforme all’EQF – European Qualifications Framework in piena attuazione della disciplina europea e il trattamento economico sarà definito secondo i principi del sistema contrattuale CISAL TERZIARIO.

Il Protocollo prevede il welfare contrattuale, secondo la normativa in vigore in materia, e permette l’offerta di premialità.

La nostra intenzione è quella di predisporre le condizioni affinché, soprattutto in questo momento di crisi, il dipendente possa essere sempre più vicino al datore di lavoro nella condivisione della mission dell’azienda”.